Alimentazione e sessualità.  Cibo e sesso.

Quante volte abbiamo sentito questa associazione? Ma in che modo sono collegati?

Di certo entrambi rappresentano due modi di dare e darsi piacere e due aspetti della nostra vita di cui difficilmente potremmo fare a meno.  Ma proviamo a scoprirne qualcosa di più. L’alimentazione prima ancora di avere a che fare con il piacere è uno dei principali veicoli della nostra sopravvivenza, ma se ci pensiamo un attimo anche il sesso lo è. Ed entrambi, sono anche piacevoli. Si dice che chi è un buongustaio con il cibo lo sia anche a letto. Cosa significa? Che probabilmente chi riesce a godere delle delizie del palato con spontaneità e gusto senza preoccuparsi eccessivamente delle conseguenze sul peso forma potrebbe avere lo stesso atteggiamento con la sessualità, spontaneo e senza tabù e sensi di colpa. Ovviamente non sempre questa è un’equazione così lineare e scontata. Ma senza dubbio un atteggiamento consapevole e libero da costrizioni aiuta.

Eppure cibo e sesso ci causano anche conflitti non da poco. Il cibo da nutrimento, piacere e possibilità di piacevole convivialità viene a volte utilizzato per riempire vuoti affettivi e sedare emozioni che sentiamo negative, come rabbia, tristezza e frustrazione. Abbiamo facilmente a portata di mano cibi di ogni genere che riescono a placarle in fretta, anche se per poco tempo, sostituendo magari un confortante pezzo di torta a un caldo abbraccio o a una chiarificatrice chiacchierata, diventando così una sorta di nostra copertina di Linus, in cui andiamo a rifugiarci. Ma poi scatta facilmente il senso di colpa, per la bilancia che sale e la nostra autostima che scende. Diete ferree alternate ad abbuffate sono dietro l’angolo e il cibo da piacere diventa incubo. La scienza ci aiuta ulteriormente a capire questo meccanismo, spiegandoci che da certi cibi si diventa addirittura dipendenti, un esempio su tutti un’alimentazione ad elevato tenore di zuccheri e grassi, che scatenano, se consumati in alte dosi, proprio una forma di assuefazione (Ricerca dell’Università del Michigan, pubblicata sulla rivista US National Library of Medicine nel 2016).

Anche nel sesso a volte non fila tutto poi così liscio. Perché anche in questo caso, aldilà del piacere, fondamentale per un vissuto soddisfacente è il rapporto con noi stessi, col nostro corpo e con il nostro vissuto di una sessualità sufficientemente libera da tabù. Il sesso spesso poi rimane un ideale: per gli uomini di una prestazione eccellente in termini di durata e prestanza, con un’idea più meccanica che emotiva della sessualità; per le donne di un’intimità appagante raggiunta grazie alla bravura del/la partner piuttosto che alla conoscenza di ciò che dà piacere e del modo per raggiungerlo.

Una comunicazione efficace con il/la partner diventa fondamentale, ma lo è innanzitutto una buona conoscenza di noi stessi. Il sesso entra, come il cibo, prepotentemente in connessione con la nostra emotività e i nostri conflitti. Ed ecco allora che se siamo arrabbiati o tristi o stressati possiamo utilizzare il sesso per stare meglio ma anche, al contrario, chiuderci in noi stessi e se queste emozioni riguardano il rapporto con il/la partner, creare incomprensioni e défaillance a letto. Perché anche problemi nella sfera della sessualità come eiaculazione precoce e disfunzione erettile negli uomini e vaginismo, dispareunia e anorgasmia nelle donne, sono spesso sintomi di una conflittualità di coppia.

Cibo e sesso sono quindi legati alla nostra vita emotiva e al rapporto che abbiamo con noi stessi più di quello che possiamo pensare e sono la cartina di tornasole del nostro benessere affettivo e relazionale che, se impariamo a prestarvi ascolto, potremmo di sicuro rendere più appagante e sereno. Come? Iniziando a prenderci del tempo per noi e per le cose che ci piace fare (hobbies, passeggiate, giri per musei, una giornata al mare o vedere un bel film), ritagliandoci dei momenti con il/la partner (non necessariamente sessuali) per ricreare intesa e intimità senza la fretta del quotidiano ed eventualmente brevi percorsi di psicoterapia che possono aiutarci a ritrovare nuova consapevolezza e sicurezza in noi stessi e/o benessere nella vita di coppia.

Inoltre se intendiamo iniziare una dieta è fondamentale farci seguire da un/a professionista nutrizionista che possa indicarci il percorso migliore, magari in collaborazione e con il sostegno di uno/a psicologo/a, psicoterapeuta, che ci aiuti a riconoscere e gestire le emozioni legate al cibo, favorendo o migliorando la compliance alla dieta stessa.

Ricordiamoci infine che un’alimentazione sana ed equilibrata e un’attività fisica regolare hanno un effetto molto positivo sulla nostra sessualità, migliorando non solo le prestazioni ma anche il tono dell’umore, aspetti che potrebbero fare la differenza.